Italiani di nuovo emigranti: più italiani in fuga che stranieri in arrivo

domenica 17 agosto 20140 commenti

17 agosto 2014 - Una recente ricerca del Centro studi Cna rileva che gli emigrati italiani all'estero, rispetto al passato, sono tanti i 40 e 50enni pronti a lasciare il Paese per trovare un lavoro. secondo cui negli anni della crisi sono emigrate dall'Italia all'estero circa 620mila persone: dal 2007 al 2013 il numero di coloro che hanno abbandonato l'Italia e' aumentato del 92,9%. Solo nel 2013 hanno lasciato il Paese 125.753 adulti. Nel periodo 2007/13 l'incremento degli espatriati italiani con un'eta' tra i 40 e i 49 anni e' stato pari al 79,2%. Nella fascia tra i 50 e i 64 anni la crescita ha toccato il 51,2%.  I giovani che hanno deciso di emigrare, in percentuale, sono aumentati di: +44,4% quanti avevano tra i 15 e i 29 anni, +43% la fascia 30-39 anni. In termini assoluti continuano a essere i giovani ad emigrare in maniera piu' massiccia: nel 2013 il 36,3% del totale aveva tra i 30 e i 39 anni, il 27,8% tra i 15 e i 29 anni. Nel frattempo, e' salita pero' al 21,9% la fascia 40-49 anni e al 14% quella tra i 50-64 anni. Se un tempo dopo i 50 anni un emigrato tornava al paese d'origine, ora gli 'over' sono anche pronti a fare le valigie e a cercare fortuna oltre frontiera.
A lungo gli italiani sono stati un popolo d’emigrati, un po’ per spirito d’avventura molto per necessità. Italia è anche stata – ed è storia recente – terra promessa per chi fuggiva dalla miseria, dalle dittature o dal crollo dei regimi. Ora sono di nuovo in fuga. L’Italia non piace più. Né agli stranieri, che fino a qualche anno fa si gettavano dentro i confini italiani in cerca di una vita migliore, né agli italiani che sempre più spesso fanno le valigie senza sapere se e quando torneranno. Il 2014 sarà il primo anno a saldo migratorio negativo, sostiene la Caritas Migrantes.  Fuori dalle definizioni statistiche, significa che gli italiani in fuga dalla crisi saranno più degli stranieri in cerca di lavoro e dei disperati che sfidano la morte affrontando strazianti viaggi nel Mediterraneo.
L’anno scorso l’Aire ha tracciato un identikit degli italiani espatriati: sono oltre 4 milioni, in media quarantenni, senza sostanziali differenze tra uomini e donne. Quasi la metà ha una laurea o un diploma. L’altra metà no, ed è il segno che l’emigrazione si è estesa – come accadeva decenni fa – alla manodopera. “Numeri calcolati per difetto”, precisa Sergio Durando della Caritas Migrantes, perché si basano su statistiche ufficiali, ad esempio dell’Aire, l’anagrafe dei residenti all’estero, “e non considerano chi si trasferisce senza cambiare residenza o senza comunicarlo alle autorità italiane”.


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